ESFAHAN
Esfahan
I sostantivi che meglio definiscono le caratteristiche di un tappeto sono sicuramente bellezza, passione e cultura; tuttavia tali vocaboli sono insufficienti per esprimere la meraviglia e l’ammirazione che suscitano i tappeti provenienti dalla città di Esfahan. Geograficamente situata al centro dell’Iran, ma artisticamente cuore dell’Iran, Esfahan, come tutte le altre città del paese dall’antichità ad oggi, è stata teatro di tanti cambiamenti e combattimenti, a partire dagli Archemedi, fino al dominio dei mongoli.
Con l’avvento dei Safavidi, in Iran ed in particolar modo ad Esfahan, iniziò il periodo del rinascimento. Infatti, grazie a Shah Abbas il grande, la città diventò il paradiso di artisti, artigiani e pittori e di tutti coloro ai quali per secoli fu impedito di mostrare il loro valore e talento. Durante questo momento storico, paragonabile a quello attraversato dalla città di Firenze sotto il domino della famiglia Medici, la storia dell’arte dell’Iran raggiunge il massimo livello dopo il crollo dell’impero persiano. Gli artisti mettono in mostra la loro bravura. Infatti i muri, le porte, le strade, le moschee, ogni angolo, ogni mattone, sono testimoni di quest’epoca straordinaria. Ciò che vediamo oggi è soltanto un frammento di un tesoro immenso che purtroppo è caduto in rovina durante i regni succeduti a quello di Shah Abbas il grande. Per rievocare gli antichi fasti di Esfahan basta leggere i racconti di Pietro della Valle, che nelle sue narrazioni ci tramanda il ricordo della magnificenza di questa splendida città.
Ora, quando si parla della produzione di tappeti in Esfahan e della loro manifattura, ci si riferisce ad una scuola di eccellenza di manifattura, creatori di disegni raffinati. Il numero dei nodi impiegati è quello extra-fine. La lana utilizzata è di grande pregio (lana Kurk). Essendo la tessitura così raffinata è indispensabile mescolare i colori in modo da renderli estremamente ricercati: ecco perché i tappeti provenienti da Esfahan presentano una finezza unica. Le tonalità ricorrenti nei manufatti si rifanno a quelle che abbellivano antichi monumenti come ad esempio la moschea Shek-Lotfolah e la moschea Shah. L’armatura, la trama e l’ordito sono tessuti principalmente con il cotone, ma ad Esfahan si ricorre spesso anche alla seta. I motivi più rappresentati sono soprattutto quelli floreali; tuttavia, durante il dominio Safavide, si manifestò una forte presenza di elementi a carattere religioso sui tappeti ordinati per la corte, che tuttora riportano il nome di Shah Abbas.
Nella basilica di San Marco, al secondo piano, ci sono dei tappeti risalenti al tempo dei Safavidi che testimoniano la bravura e le straordinarie capacità degli artisti della cittadina iraniana.